UNI, Ente italiano di normazione ha pubblicato l’11 ottobre 2018, la nuova UNI 10200:2018 dal titolo “Impianti termici centralizzati di climatizzazione invernale, estiva e produzione di acqua calda sanitaria – Criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale, estiva e produzione di acqua calda sanitaria”. La norma stabilisce i criteri di ripartizione delle spese di climatizzazione invernale (riscaldamento), climatizzazione estiva (raffrescamento) ed acqua calda sanitaria (ACS) in edifici dotati di impianto centralizzato, provvisti o meno di dispositivi per la contabilizzazione (diretta o indiretta) dell’energia termica utile, distinguendo i consumi volontari delle singole unità immobiliari da tutti gli altri consumi. La nuova UNI 10200:2018 sostituisce integralmente quella che era la precedente normativa. Tra i principali aggiornamenti citiamo: – la razionalizzazione e l’ottimizzazione dell’intera procedura di calcolo di ripartizione; – l’introduzione della ripartizione delle spese anche nel caso di climatizzazione estiva o raffrescamento; – l’introduzione di una metodologia per la ripartizione delle spese per gli edifici ad utilizzazione discontinua o saltuaria (case vacanze, ecc); – l’introduzione di indicazioni specifiche in merito alla procedura di calcolo di ripartizione per alcuni casi particolari, come ad esempio le tubazioni correnti nelle unità immobiliari, o particolari configurazioni impiantistiche, come condomini articolati in più fabbricati; A breve saremo più precisi in merito alle novità introdotte che riguardano direttamente le modalità di ripartizione dei consumi di riscaldamento. Riportiamo di seguito inoltre due recenti sentenze riguardanti domande particolarmente ricorrenti durante le riunioni di condominio: La tabella di ripartizione delle spese di riscaldamento si può cambiare a maggioranza. A chiarirlo è l’ordinanza 19838/2018, in cui la Cassazione ha trattato il ricorso della proprietaria di un immobile condominiale contro la sentenza della Corte d’Appello che aveva ribaltato quella di primo grado (che era a suo favore). Per il Tribunale di Savona (sentenza 1446/2017) è infatti legittima la delibera assembleare che – pur in presenza di un regolamento condominiale contrattuale particolarmente sfavorevole al distacco – accolla al condomino “autonomo” le spese di consumo fisse, comprese quelle involontarie il cui computo è previsto da una norma inderogabile: vale a dire il Dlgs 102/2014 (e, di riflesso, la Uni 10200). In particolare, secondo i giudici «la clausola del regolamento non può dirsi immeritevole di tutela ex art. 1322 c.c., in quanto, tra le spese coperte con la...
Leggi di piùDopo un periodo di tolleranza durato circa 2 anni, i comuni e gli enti di competenza si stanno mobilitando per effettuare i primi controlli di verifica dell’installazione delle termovalvole in tutti gli edifici con impianto di riscaldamento centralizzato. Il comune di Genova sarà uno dei primi ad effettuare tali verifiche servendosi di società del settore locali. I proprietari degli immobili non ancora adeguati potrebbero incorrere in sanzioni amministrative che vanno da 500 a 2500 euro. A seguito dei controlli, sarà concesso un periodo di 30 giorni per regolarizzarsi. Inoltre, i controlli non riguarderanno solo le termovalvole ma anche l’efficienza delle caldaie nell’impianto di riscaldamento centralizzato. Per approfondimenti e maggiori informazioni vi rimandiamo al seguente articolo: Clicca...
Leggi di piùL’articolo 9, comma 5, del decreto legislativo 4 luglio 2014, n.102 e s.m.i. prevede l’obbligatorietà dell’installazione dei sistemi di contabilizzazione nei condomini e negli edifici polifunzionali dotati di impianti di riscaldamento/raffrescamento “centralizzati” entro il 31 dicembre del 2016 (poi prorogata dal Decreto Millepropoghe al 30 Giugno 2017). I contatori di calore installati dovranno calcolare l’effettivo consumo di calore o di raffreddamento o di acqua calda sanitaria per ogni singola unità immobiliare. Qualora, l’installazione di tali contatori non risulti tecnicamente possibile o non sia efficiente in termini di costi, sono installati sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore individuali (ripartitori) per misurare indirettamente il consumo di calore in corrispondenza di ciascun radiatore posto all’interno delle unità immobiliari. Veniamo ora all’argomento principale: in che misura gli interventi di contabilizzazione del calore sono detraibili? Detrazioni fiscali per l’installazione del sistema di contabilizzazione del calore Per l’ennesima volta si è resa necessaria una precisazione dell’Agenzia delle Entrate, che in data 06/05/2016 ha emanato la Circolare N. 18/E che esplica quanto segue: Se i dispositivi sono installati in concomitanza con la sostituzione (integrale o parziale) di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti dotati di caldaie a condensazione, le relative spese rientrano in quelle già ammesse per eventuali interventi di riqualificazione energetica pari, attualmente, al 65 per cento delle spese stesse, per un valore massimo della detrazione di 30.000 euro secondo l’articolo 1, comma 347 della legge n.296 del 2006. Se, invece, i dispositivi sono installati su un impianto che non presenta le caratteristiche richieste ai fini della sopracitata detrazione, le relative spese sono ammesse alla detrazione spettante ai sensi dell’articolo 16-bis, comma 1, lett.h) del TUIR nella misura attuale del 50 per cento trattandosi di intervento finalizzato al conseguimento di risparmio energetico. In conclusione, per ottenere la detrazione fiscale del 65% in 10 anni, è necessario, contestualmente agli interventi di contabilizzazione del calore, sostituire il generatore (caldaia) con uno di nuova generazione a condensazione che ottemperi i requisiti di riqualificazione energetica. Si consiglia, quindi, di rivolgersi a tecnici specializzati che potranno suggerire al condominio la tipologia adeguata degli interventi da realizzare in base allo stato attuale dell’impianto di riscaldamento e alla convenienza economica, in termini di tempi di ritorno degli interventi stessi da...
Leggi di piùLa contabilizzazione del calore è divenuta obbligatoria da un paio di mesi ed entro la fine del 2016 tutti gli utenti potranno finalmente pagare soltanto per l’energia effettivamente utilizzata con un maggior risparmio sia energetico che economico. Il decreto legislativo che stabilisce normative e scadenze della contabilizzazione è spiegato in maniera molto completa su questo Pdf scaricabile sul sito di Caleffi, in questo articolo ci limiteremo quindi a descrivere i perché di questa legge e le aspettative che essa porta con se. Dei vantaggi della contabilizzazione del calore ne abbiamo già parlato, ma la scarsa informazione che notiamo esserci in giro a riguardo ci fa pensare che è bene parlare nuovamente di questa legge, in primo luogo perché, se non viene rispettata, si rischia di incorrere in pesanti sanzioni che vanno da 500 a 2.500 euro per tutti gli inadempienti. In sostanza, chi ancora alla data del 31 dicembre 2016 non avesse ancora provveduto a mettere in regola il proprio impianto rischia di vedersi sottrarre molto più denaro di quanto avrebbe speso per mettere a norma ogni singolo calorifero presente nell’appartamento. La legge infatti prevede che siano installati ripartitori di calore su tutti i termosifoni che sono serviti da un’unica caldaia, è il caso della maggior parte degli edifici esistenti nel nostro Paese che prevedono una sola centrale termica al servizio di più appartamenti. Nonostante questa innovazione sia nel completo interesse dell’utente finale, sembra che gli amministratori di condominio se la stiano prendendo molto comoda, con il probabile risultato finale che ci sarà una serrata corsa alla messa in regola tutta concentrata negli ultimi mesi prima della scadenza. Eppure si fa un gran parlare di risparmio energetico, sono lontani i tempi in cui la maggior parte degli edifici italiani è stata costruita, allora non c’era tutta questa necessità, fatto sta che si stima un 90% di edifici non a norma, con sistemi vecchi ed inadeguati che vanno al più presto sistemati. Forse la cosa che sta più mancando è la sensibilizzazione al problema da parte di chi di dovere, si parla si di risparmio energetico, ma poi quando c’è bisogno di agire tutto si perde in una bolla di sapone, strano perché un’accurata applicazione della legge potrà invece portare al cittadino enormi vantaggi, anche perché la contabilizzazione del calore reca con se un altro...
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